Approvati progetti fotovoltaici per oltre 30 MW di potenza complessiva
Tempo di lettura: 3 minutiApprovati progetti fotovoltaici per oltre 30 MW di potenza complessiva
Undici proposte candidate a sviluppare nuove centrali fotovoltaiche hanno ricevuto il via libera da parte degli organi competenti, rafforzando l’impegno di HQ Engineering Italia nel settore delle energie rinnovabili.
Dove nasceranno gli impianti autorizzati nella prima metà del 2024
Le centrali solari che hanno completato e superato l’iter autorizzativo si trovano in diverse regioni italiane.
- Piemonte: Felizzano in provincia di Alessandria, prossimo alla costruzione con una potenza di 3,895 MW e Moncrivello, nel Vercellese, da 8,426 MW.
- Lombardia: Robbio (1,00 MW) e Cilavegna (6,39 MW) in provincia di Pavia, Leno (3 MW) e Bagnolo Mella (6,2 MW) nel bresciano.
- Friuli Venezia Giulia: Staranzano (GO) con 1,925 MW di potenza.
- Sicilia: Sciacca (AG), Noto (SR) e Ispica (RG), ciascuno con una potenza di 1,00 MW e Salemi (TP) da 5,4 MW.
Tra dicembre 2023 e giugno 2024, il processo autorizzativo si è risolto con l’approvazione di tutti i progetti. Il primo semestre di quest’anno è stato dunque un momento di grande soddisfazione per HQ Engineering Italia, e non solo sul fronte autorizzativo. Infatti, parallelamente avanza lo stato dei lavori delle centrali fotovoltaiche in fase di cantierizzazione, dislocate in diverse regioni.
Le fasi fino al via libera per l’installazione delle centrali fotovoltaiche
La sfida iniziale per portare in approvazione gli impianti fotovoltaici è stata identificare il terreno idoneo, valutando esposizione solare, accessibilità e vicinanza alla cabina primaria. Assicurata la disponibilità del suolo e la connessione alla rete nazionale, il team di lavoro si è dedicato a sviluppare i progetti degli impianti, prevedendo moduli bifacciali, che massimizzano la produzione di energia permettendo di sfruttare entrambi i lati della cella fotovoltaica.
Il processo autorizzativo ha coinvolto numerosi enti e autorità, richiedendo un approccio strutturato e collaborativo per facilitare la comunicazione con tutte le figure esterne coinvolte. Tra gli organi convocati per il rilascio delle autorizzazioni vi sono Comuni, Province, Regioni e Ministeri, ma non solo. In questo tipo di progetti, deve essere acquisito il parere positivo di enti come:
- ARPA e ASL, per gli aspetti di controllo ambientale e di prevenzione sanitaria.
- ANAS, Autostrade per l’Italia e Ferrovie dello Stato, a seconda delle competenze sul tratto di strada interessato.
- ENAC ed ENAV per la gestione delle interferenze con il trasporto aereo.
- Soprintendenze e Parchi, per la tutela del patrimonio paesaggistico e culturale in contesti particolari.
Oltre a questo, è richiesto anche il coinvolgimento di esperti come geologi, agronomi, tecnici acustici e archeologi. Ogni elaborato grafico deve ricevere la massima cura dei dettagli per offrire una visione chiara delle installazioni. L’utilizzo di strumenti come QGIS per le sovrapposizioni aerofotogrammetriche consente di gestire le immagini satellitari con la massima accuratezza.
PAS, PAUR e AU: tutti i tipi di iter richiesti e superati
Le procedure autorizzative seguite variano a seconda dei progetti. La PAUR (Procedura Autorizzativa Unica Regionale), adottata per l’impianto di Salemi, ha richiesto una valutazione particolarmente complessa, con il coinvolgimento della provincia, in applicazione del DL 152/2006 art. 27 bis. Invece, impianti come quello di Moncrivello sono stati soggetti all’Autorizzazione Unica (AU) secondo il DL 387/2003 art. 12.
In alcuni progetti è stata utilizzata la Procedura Abilitativa Semplificata (PAS), che generalmente presenta minori complessità. In diversi casi, però, è stato necessario richiedere la Conferenza di Servizi per ottenere il parere positivo da tutti gli enti coinvolti, aggiungendo così un ulteriore livello di coordinamento.
In termini di sostenibilità ambientale, è stata dedicata particolare attenzione all’integrazione dell’impianto nel territorio ospitante. Ad esempio, per la centrale di Salemi sono state previste fasce di mitigazione composte da piante autoctone per compensare l’impatto ecologico nel lungo termine.
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